Per l’Unione Europea gli ordini professionali non possono riservarsi, neanche parzialmente, l'erogazione della formazione dei propri iscritti
Il diritto dell'Unione europea non ammette che un ordine professionale imponga ai propri iscritti un sistema di formazione obbligatoria che limiti la concorrenza e stabilisca condizioni discriminatorie a danno dei suoi concorrenti. È quanto emerge dalla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea che impone agli ordini professionali il rispetto delle regole della concorrenza.
Gli ordini professionali non possono riservare a sé, neanche parzialmente, l'erogazione della formazione dei propri iscritti. Inoltre i regolamenti per la formazione obbligatoria devono garantire parità di trattamento e non discriminazione degli organismi esterni che fanno richiesta di autorizzazione per erogare servizi nell'ambito di tale formazione.