Creare una nuova impresa: i laboratori sperimentali di business

I tempi sono maturi per un approccio nuovo e di lungo raggio all’idea di processo di produzione e, in particolare, all’idea di testare il processo di sviluppo di imprese ad alto potenziale. L’approccio consolidato della scienza e degli incubatori tecnologici, che ha le sue radici e la sua ragion d’essere nell’era industriale, è presumibilmente basato sulla protezione sovvenzionata di aspiranti imprenditori.

Tuttavia, gli imprenditori ad alto potenziale normalmente si muovono molto più velocemente rispetto alle agenzie che li dovrebbero supportare, e di conseguenza per loro la realtà è differente dalla teoria. Nell’era della conoscenza sempre più imprese hanno adottato o sono ora pronte ad adottare modelli di innovazione aperti basati su creatività e produttività.

È per questo che vi proponiamo un approccio di laboratorio sperimentale, nel quale giovani menti con un’attitudine alla creazione di nuova impresa possono aprirsi ed essere stimolate attraverso un’esposizione intelligente al rischio (Apgar, 2006).

I limiti del futuro mondo imprenditoriale possono essere ridefiniti attraverso un cluster di innovazioni che provocheranno uno shock all’interno dell’attuale tessuto imprenditoriale. Le imprese a tecnologia pulita creeranno un ambiente in cui le tecnologie clean-energy (come i veicoli elettrici, cattura e sequestro del carbonio e l’energia solare concentrata) possono essere adottate e diffuse.

La trasformazione mediante le innovazioni tecnologiche dei settori auto e utilities incoraggerà nuovi imprenditori a mettere in moto il business dei veicoli elettrici (inclusi produttori di batterie, fornitori di infrastrutture e comunicazioni e fabbricanti di macchine elettriche) in modo da superare gli attuali concorrenti mediante un’azione di innovazione distruttiva.

La ridefinizione dei mercati imprenditoriali deriverà anche da progressi come le abitazioni verdi a prezzi accessibili; la salute 2.0 (cioè, migliorare l’assistenza sanitaria attraverso il supporto Ict, offrire la possibilità di condividere esperienze e best practice per focalizzare l’attenzione sui risultati dello sviluppo); l’ingegneria genetica; le nanotecnologie; e la fusione di nanoscienze, informatica e genetica.

Reso possibile dall’evoluzione delle nuove tecnologie web (e certamente dalle compagnie aeree a basso costo come Ryanair e AirBerlin), che rendono le relazioni umane più valorizzabili e meno costose, le reti collaborative sono state sviluppate per migliorare l’intensità e l’impatto dell’attività imprenditoriale che è promossa e richiesta dall’economia basata sull’innovazione. In un laboratorio di business sperimentale, dove possono essere testate idee di business innovative con aspettative di forte crescita, una rete di interconnessioni lega insieme aspiranti imprenditori, esperti e non esperti in modi improbabili, con i non esperti che sfidano i pregiudizi dell’esperto. Poiché l’ambiente offre un’opportunità fondamentale per la trasformazione radicale delle usuali abitudini di business, ogni partecipante impara dalle esperienze degli altri.  Il risultato è una cultura d’impresa hyper-imprenditoriale e innovation-friendly.

Nel libro ‘L’imprenditoria basata sulla conoscenza: la chiave della trasformazione socio-economica’, Andersson, Curley e Formica descrivono il laboratorio di business sperimentale come un network di outsider (vari tipi imprenditoriali federati da Università, laboratori di ricerca, startup, partner d’affari), nel quale ciascuno fa fronte al formidabile compito di diventare parte di un ecosistema dell’innovazione piuttosto che contare solo su se stesso o se stessa. Le interazioni risultanti cominciano a produrre dei fattori sociali ed economici che promuovono una coesione imprenditoriale, che a sua volta conduce alla formazione di un ecosistema dell’innovazione.

Nei laboratori sperimentali ben consolidati, ciò che rileva non è solo un approccio basato sull’evidenza, fondato sui dati ricavati all’interno e all’esterno del laboratorio, ma anche un approccio ‘possibilità’. Usando le parole di Einstein, “la mente intuitiva è un dono di Dio e la mente logica è una serva fedele”: gli imprenditori devono dimostrare entrambi gli aspetti. Gli elementi chiave della strategia del laboratorio sperimentale sono, in primo luogo, testare i limiti di possibilità (ideazione) e in secondo luogo raccogliere informazioni su i limiti di probabilità (diffusione e attività di prova del modello). Le nuove idee che hanno il potenziale per creare valore possono fallire a causa di problemi di adozione e concretizzazione (Baldwin e Curley, 2007): un laboratorio sperimentale offre l’opportunità di testarne la potenziale adozione o i percorsi di diffusione prima che un ingente capitale sia stato speso.

Successivamente, per aiutare gli aspiranti imprenditori a testare le loro ipotesi, il laboratorio di business deve riconoscere la presenza di processi invisibili. Il comportamento e le azioni degli individui nel sistema del laboratorio hanno delle implicazioni fondamentali per gli aspiranti imprenditori. Gli aspiranti imprenditori possono eseguire esperimenti che vanno da ciò che è già noto a ciò che è ancora incognito. Possono comprendere questioni complesse e caotiche e coprire una vasta gamma di altri fattori come il morale, l’auto-motivazione, un’inclinazione a un ingenuo ottimismo, la tolleranza del rischio, la fiducia, l’attenzione all’equità, il comportamento di branco e altre tendenze umane nella vita economica contemporanea. Indagando nei processi invisibili, i laboratori sperimentali cercano di dar forma a una comunità di imprenditori, i cui punti di forza si completano reciprocamente. Nessun partecipante percepisce la forza degli altri come una minaccia e ognuno percepisce un interesse al successo degli altri. Questa è una classica situazione “vincitore-vincitore” che riflette una “mentalità dell’abbondanza” (Covey, 1989) che ammette che la conoscenza si moltiplica quando è condivisa (Amidon, 2005; Andersson, Curley, Formica 2009).

Il social netwoking ha grande appeal per gli aspiranti imprenditori, che vedono nei luoghi di aggregazione sociale sia fisici sia virtuali le precondizioni per co-creare contenuti, prodotti e servizi. A questo proposito, il lavoro dei laboratori sperimentali è quello di trasformare le relazioni sociali in interazioni di un network di valore che aumenta la possibilità di ampliare la portata e ridurre il costo di provare un’idea di business a elevato potenziale di sviluppo.  Mentre i social network si occupano di connettere persone, i network di valore scavano profondamente nel ‘chi’ (chi sono i partecipanti), ‘dove’ (da dove provengono/dove stanno andando), ‘perché’ (perché stanno all’interno del network), e ‘come’ (come interagiscono). Possiamo sintetizzare la natura e l’importanza di un network di valore nel contesto di laboratori sperimentali di business nel seguente modo: poiché “il valore è una relazione tra persone” (Ferdinando Galiani, economista italiano, 1728-87), la connettività è il punto nevralgico. Persone con differenti competenze e background sono così connesse da poter provare la propria idea di business lavorando insieme. Le scelte individuali sono quindi intrecciate con le scelte altrui (influenza sociale); le relazioni della rete sono visibili da tutte le parti e sono guidate dalla performance. La ‘temperatura’ del laboratorio è misurata applicando il rigore matematico alla valutazione di come le interazioni personali stanno influenzando la comunità imprenditoriale del laboratorio. La matematica della rete quantifica quanto sono connessi i membri di un laboratorio; il processo di valutazione dell’idea attribuisce un grado di compatibilità per una data idea in termini di importanza e di connessione con la rete; la rete impara attraverso l’esposizione a varie situazioni. I segnali sono trasmessi da un’idea di business a un’altra; sono scoperti nuovi percorsi di idee di business. Ciò rende possibile oltrepassare i confini di mercati adiacenti. Sono possibili permutazioni e combinazioni di idee di business.

Un laboratorio sperimentale è quindi un ambiente sia fisico sia logico che consente e facilita le due fasi principali del processo imprenditoriale e dell’innovazione: la creazione di un’idea e la prima sperimentazione dei possibili percorsi di diffusione per determinare la sua potenziale fattibilità e le sue probabilità di successo.

Dal punto di vista della creatività, il laboratorio sperimentale crea un tipo d’ambiente supercollisionatore nel quale si può verificare un effetto ‘De Medici’ (Johansson, 2004), con idee innovative e intuizioni che emergono grazie all’intersezione di diverse discipline, culture ed esperienze imprenditoriali.  Più andiamo avanti, più è probabile che l’intensità di informazione dei nuovi prodotti e servizi continuerà a crescere e che l’internet del futuro emergerà come canale di vendita dominante per loro, specialmente per i servizi. Probabilmente, la futura configurazione di internet, con una migliore qualità dei servizi, accordi sul livello di servizio garantito, e un accesso mobile migliorato attraverso tecnologie come il WiMax, consentiranno un’esplosione cambriana di nuove conoscenze o, addirittura, il nuovo Rinascimento previsto nel recente rapporto sull’Area di ricerca europea (UE, 2009).

Applicando la tassonomia di Osterwalders dei modelli di business, un ambiente supportato da una piattaforma informatica potrebbe essere creato in modo da consentire la rapida simulazione delle innovazioni di prodotto e servizio, e i relativi modelli di business, e l’apprendimento precoce dei potenziali di mercato e delle previsioni di redditività a costi irrisori. L’integrazione dell’equazione di Bass diffusion (Bass, 1969) e altre teorie di diffusione nell’ambiente della simulazione (Rogers, 2003; Moore, 1997) rafforzerebbe le prove di simulazione e contingenza.

Un tale ambiente abbasserebbe le barriere d’accesso al mondo imprenditoriale diventando un terreno fertile per la sperimentazione a disposizione degli aspiranti imprenditori.

Lo sviluppo di un ambiente virtuale di questo tipo richiederà un grado elevato d’attenzione ma è esso stesso un’opportunità di mercato per un aspirante imprenditore ad alto potenziale. Le tecniche di proiezione di mercato che consentono una previsione più accurata della domanda di nuovi prodotti usando la teoria dei giochi stanno già rivelando grandi potenzialità (Erhun, 2007). L’uso di ambienti virtuali multi-player e multi-media per fare esperimenti e formazione in un contesto di sicurezza interna è anche indicativo delle prospettive di tali approcci.

Gli insegnamenti tratti dalla Grande recessione ci inducono verso un nuovo modello socio-economico globale. I laboratori sperimentali aiuterebbero gli imprenditori a imparare non solo riguardo al valore, ma anche riguardo ai valori. C.K. Prahalad (Wartzman, 2009) sostiene la necessità di un mondo nel quale le imprese sono uno strumento di giustizia sociale. Secondo Drucker (1973), l’obiettivo delle imprese non deve essere solo il profitto: le imprese dovrebbero capire che il profitto è il risultato del fare cose giuste nel modo giusto. Forse aspiranti imprenditori nei laboratori sperimentali possono incubare e dimostrare il tipo di leadership di cui il mondo necessita così tanto.

 

25/06/2010

Fonte: http://lobbyinnovazione.it

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