Dichiarazione errata: sanzioni commercialista

E’ una sentenza storica quella emessa qualche giorno fa dalla Corte di Cassazione, la quale ha stabilito che nel caso di una dichiarazione dei redditi presentata in maniera scorretta, in particolare con documenti mancanti, l’eventuale sanzione comminata dal Fisco dovrà essere pagata in solido dal contribuente e dal suo commercialista.

Tutto nasce dal ricorso presentato qualche tempo fa da un commercialista appunto, che voleva contestare la sentenza, confermata anche in appello, che lo condannava a pagare una sanzione amministrativa insieme ad un contribuente per una dichiarazione in cui mancavano alcune ricevute di spese sostenute.

Ebbene, nelle motivazioni, i giudici hanno spiegato che costituisce “…preciso obbligo di diligenza del professionista non appostare costi privi di documentazione o non inerenti all’anno della dichiarazione…senza avere riscontrato la presenza della relativa documentazione”. La sentenza, inoltre, stabilisce che, al fine della responsabilità fiscale del professionista, non ha alcuna rilevanza il fatto che il cliente tenga la propria contabilità in modo ordinato o disordinato. Insomma, indipendentemente da chi sia e da come si comporti il cittadino contribuente, il commercialista deve sempre agire in sintonia con le norme tributarie e nel rispetto del codice deontologico, altrimenti incorre nella sanzione del Fisco, così come il suo cliente.

 

 

12/05/2010

Fonte: http://www.ditascanostra.it

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