Breve guida alla scelta del legno per il parquet e modalità con cui mantenerlo salubre

Sei tra coloro che stanno valutando la posa di un pavimento in legno per la propria casa, ma non sai quali sono i parametri per distinguere un buon prodotto?

Ti sarà utile prima di tutto sapere che la qualità del pavimento in legno può influire anche sulla tua salute e su quella delle persone che vivono con te.

I pavimenti in legno, detti anche parquet, non si differenziano infatti solamente per essenza e struttura, aspetti comunque importantissimi al momento della scelta, ma si distinguono ancor prima per il processo di lavorazione che viene seguito per la loro produzione, poiché da questo dipenderà la possibilità di avere ambienti salubri.

Per sfatare subito qualche mito, devi sapere che per il solo fatto che si serve di legno come base, non è detto che il parquet sia sempre bio-compatibile, ovvero che dia vita ad un ambiente favorevole per la salute umana e il benessere, questo  perché nella lavorazione dei tavolati in legno, siano massicci, lamellari, e ancor di più se truciolari, vengono utilizzate colle e resine che contengono una certa quantità di elementi chimici, in particolare formaldeide, una sostanza volatile, presente per lo più nelle colle, dannosa per la salute.

 

Perché la formaldeide è dannosa?

Pur non essendo ancora riconosciuto che abbia proprietà cancerogene sull’uomo, la formaldeide contenuta nei tavolati utilizzati per pavimenti e rivestimenti, può comunque causare infiammazioni, irritazioni sulla pelle, alla vie respiratorie e in alcuni casi anche agli occhi.

Si tratta di una molecola presente nella maggior parte delle colle e delle resine e contenuta quindi spesso nel legno utilizzato per pavimenti, rivestimenti e mobili. Essendo una molecola piccola – composta da due atomi di idrogeno, uno di ossigeno e uno di carbonio (CH2O) – è molto volatile e, una volta a contatto con l’ambiente, si mescola facilmente con l’aria, facendo sì che quando respiriamo ne assumiamo piccole quantità; il rilascio è elevato soprattutto nel primo periodo dalla posa, ma continua a lungo visto che il rilascio si dimezza in 6 anni.

 

 

Qual è il limite massimo di formaldeide concesso?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha quindi stabilito il quantitativo massimo di formaldeide che può essere contenuto nei pavimenti in legno per garantire la salute degli inquilini. Questo limite è stabilito per legge (secondo il decreto entrato in vigore l’11 dicembre 2008) a 0,1ppm, indice che corrisponde a 0,124 milligrammi per metrocubo.

 

 

Come riconoscerla?

Ma come fare per distinguere queste quantità? La legge ci viene ancora in aiuto, definendo che ogni pavimentazione che rientra in questo limite è riconoscibile dalla sigla classe E1, assegnata al prodotto dopo test di laboratorio che ne attestano la reale quantità.

Vorrei ricordarti che potresti trovare in giro altre classificazioni, ma sono tutte al di fuori del contesto legislativo, per cui verifica sempre anche la presenza della classificazione prevista dalla legge.

Fai particolare attenzione alla classe E0, sigla che viene spesso utilizzata: di fatto non esiste e non vuol dire nulla.

 

 

Una precisazione sulla biocompatibilità

Un pavimento in classe E1 indica quindi che il pavimento che stai calpestando è salutare, che il rilascio di formaldeide è minimo e non interferisce con la tua salute ne su quella dei tuoi cari.

L’appartenenza a questa classe non assegna però automaticamente al pavimento anche la caratteristica di biocompatibilità: la classe E1 ne è solo un requisito, quindi non vuol necessariamente dire che un pavimento in classe E1 sia anche biocompatibile.

Un pavimento biocompatibile infatti, oltre a non contenere formaldeide (o per lo meno a livelli minimi), utilizza esclusivamente risorse rinnovabili lavorate senza rischi per l’operatore e l’ambiente ed esclude materie di origine petrolchimica.

Hai  mai pensato a quanto possa essere importante scegliere il giusto pavimento in legno?

Non sempre è solo questione di gusti.
Uguali materiali, trattati in diverso modo, possono fare una grande differenza.

 

20/06/2012

Fonte:

http://www.reteingegneri.it

 

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