Adler, Sallivan e Frank Lloyd Wright tre luminari a confronto – parte 2

Ieri ci siamo fermati alla descrizione del critico contemporaneo Montgomery Schuyler che sottolineava, nel 1899, che l'ascensore ha raddoppiato l'altezza dell'edificio per uffici, e la struttura d'acciaio l'ha raddoppiata ancora.

Prima del 1886, Adler e Sullivan si erano dedicati prevalentemente a piccole strutture per uffici, depositi e grandi magazzini, un'attività commerciale che veniva variata di tanto in tanto da incarichi per immobili residenziali.

Questi primi edifici, limitati a circa sei piani, consentivano poche possibilità, tranne che esprimere la struttura, fosse questa in ferro, in muratura o in una combinazione dei due, e rielaborare la ripartizione classica della facciata in basamento, parte centrale e sommità.

Tutto questo cambiò nel 1886, grazie all'incarico di progettare la sede dell'Auditorium, una struttura che complessivamente avrebbe dato alla cultura di Chicago un contributo tanto tecnologico che concettuale. L'impianto generale di questo complesso polifunzionale era esemplare. Agli architetti era stato chiesto di collocare, entro la metà di un isolato della griglia di Chicago, un grande e moderno teatro d'opera, fiancheggiato su due lati da undici piani destinati in parte a uffici e in parte e un albergo. La straordinaria organizzazione di questo schema comprendeva innovazioni come la collocazione sul tetto della cucina dell'albergo e dei servizi di ristoro, in modo che i fumi non disturbassero i residenti.

Al medesimo tempo l'auditorium stesso offriva piena libertà d'azione all'immaginazione tecnologica di Adler.

Egli soddisfece l'esigenza di una capacità variabile usando pannelli pieghevoli per il soffitto, e schermi verticali che potevano cambiare la capienza dell'auditorium dalle 2. 500 persone di un concerto alle 7000 di un congresso.

La fiducia del cliente nelle doti tecniche di Adler traspare dalla descrizione della sala fatta da Adler stesso:

Le forme architettoniche e decorative escogitate per l'Auditorium sono estremamente non convenzionali e sono determinate in larga misura dalla necessità di determinati effetti acustici.

Una serie di archi ellittici concentrici provoca l'espansione laterale e verticale del suono dell'apertura del proscenio al corpo del teatro. Gli intradossi e le facce di queste superfici ellittiche sono decorati in rilievo, le lampade ellittiche ad incandescenza e le aperture delle prese d'aria del sistema di ventilazione sono esse stesse elementi della decorazione.

Molto curati sono stati i sistemi di riscaldamento, di condizionamento e di ventilazione. L'aria fresca, aspirata dalla sommità dell'edificio, è immessa nel teatro da un ventilatore di tre metri di diametro. Questo spazza via dall'aria molta polvere e fuliggine. Un sistema di condotti convoglia l'aria nelle differenti parti dell'Auditorium, palcoscenico ridotto e camerini. Il movimento generale dell'aria va dal palcoscenico verso l'esterno e dal soffitto verso il basso. Dei condotti convogliano l'aria ad aperture, sistemate nelle alzate di tutti i giardini dei posti a sedere.

Lunedì continueremo a esplorare il progetto di Adler e scopriremo i dettagli.

Desta scalpore ancora oggi questo intervento lungimirante di convogliare diverse tipologie di funzioni.

Continuiamo a parlare di Frank Lloyd Wright.

L'elenco come metodologia progettuale. Deriva dalla lezione di William Morris e del movimento Art and Craft, largamente diffusa negli Stati Uniti.

E' il principio fondamentale della comunicazione creativa, e Wright l'assorbe sin da giovanissimo, passando anche attraverso brevi parentesi neomedievaliste. L'elenco implica il rifiuto dei codici convenzionali, di <<stili>>e precetti di qualsiasi matrice, scolasticamente Beaux Arts o <<spontanei>> e romantici. Grado zero della scrittura architettonica, scavo nelle funzioni e nei contenuti, senza velleità di sintesi a priori o a posteriori. Il lungo apprendistato nello studio di Adler e Sallivan serve a raggiungere questo azzeramento anche rispetto agli etimi sullivaniani.

"Asimmetria e dissonanza". La Winslow House a River Forest ha ancora un fronte simmetrico, ma la Hickox a Kankakee già lo ripudia. Il principio della dissonanza complementa quello dell'elenco: ogni casa proclama la propria identità distinguendosi dalle altre .

Tuttavia, schemi parzialmente simmetrici riaffiorano nel Larkin Building di Buffalo, in alcune Prairie House, nell'Imperial Hotel a Tokio e nelle magioni californiane. Solo dal 1925 in poi, il maestro si svincola completamente dalla simmetria.

Kenneth Frampton.

E' brillante nel descrivere l'architettura moderna come la rappresentazione simbolica di mutamenti ideologici e politici. Idee hanno creato edifici, idee li hanno distrutti. Vi è nel libro un'immagine un'incisione che mostra gli operai del barone Haussman intenti a demolire, verso il 1860, le Barrière de l'Etoil di Ledoux. Le barrières brillanti esemplari dell'età della ragione, erano state erette durante l'Anciem Regime come punti di controllo per l'esazione di tasse, erano state prese d'assalto e danneggiate durante la Rivoluzione, quali simboli di oppressione. Nell'immagine dietro agli operai vi è sullo sfondo L'Arc de Trionphe, era stato ideato nel 1811 da Chalgrin come monumento commemorativo delle vittorie di Napoleone, ma era stato completato solo nel 1836 nel nome del re citoyen Luigi Filippo.

Verso 1860 fu incluso nel piano di Luigi Napoleone per la trasformazione di Parigi, mentre i templi bugnati di Ledoux vennero abbattuti per far spazio all'attuale rond-point, ora ufficialmente noto come place Charles de Gaulle.

Guardando quest'immagine è emozionante vedere i grandi sventramenti Haussmaniani che hanno determinato il cambiato della morfologia delle città nel mondo e ci fa riflettere come oggi non ci sono più uomini brillanti che hanno il coraggio di sanare e contribuire al miglioramento delle città. Oggi purtroppo si assiste ad un immobilismo completo che con la scusa di conservare lascia i centri storici in completo abbandono. Si opera solo all'esterno non occupandosi dell'interno degli edifici e della struttura . Gli interni maleodoranti, sono stati costruiti con il tufo, in muratura portante, piena di umidità che assorbe l'umidità sia per capillarità che per condensa. Nessuno nel passato ha dato delle direttive e si è costruito per secoli con questo materiale.

 

 

05/04/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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