Architettura ed il suo rapporto con la Biologia

Continuiamo ad analizzare l'architettura e il suo rapporto con la Biologia.

Il rapporto tra le teorie architettoniche e le scienze naturali, rappresenta una delle costanti principali che si incontrano nel corso della storia dell'architettura.

A partire da Aristotele e Vitruvio, dai trattati tematici del Rinascimento fino alle dispute ideologiche e concettuali all'interno del dibattito settecentesco relative al rapporto tra natura ed artificio, la storia delle teorie architettoniche si intreccia, spesso in modo complesso e diversificato, con le scienze naturali.

L'architetto americano Frank Llyod Wrigt ha scritto che il termine organico si identifica con il termine natura e l'uso del termine stesso in architettura corrisponde ad un concetto di vita intrinseca e di intrinseca costruzione naturale. Si può parlare, in modo ufficiale, di un rapporto tra architettura e biologia soltanto a partire dall'inizio del XIX secolo, quando, cioè, la biologia si costituisce e si articola come scienza vera e propria, definendo il Vivente come specifico, determinato ed unico oggetto di interesse scientifico.

Greenough afferma che i principi dell'architettura possono essere appresi dallo studio degli scheletri e delle pelli degli animali e degli insetti, utilizza una metafora particolarmente appropriata alla tecnologia delle intelaiature in acciaio usate prevalentemente dagli architetti di Chicago tra il 1881 e il 1890.

Le idee ed i concetti di Greenough furono recepiti ed amplificati successivamente dall'architetto americano Louis Sullivan che sosteneva come in natura la forma segue sempre la funzione e che non può esistere un cambiamento della forma senza un conseguente e coerente cambiamento di funzione.

Anche Steadman, a partire dalla fine del XIX secolo, individua in un suo saggio una serie, abbastanza numerosa, di analogie tra biologia e le arti applicate con particolare riferimento all'architettura.

L'analogia che potremmo definire Anatomica, consente, quindi, di paragonare le strutture dell'organismo vivente con le strutture ingegneristiche o architettoniche di numerosi manufatti di quel tempo.

L'analogia anatomica darà vita, successivamente nel nostro secolo, ad un settore di ricerca particolare ed assai fecondo quale quello della Bionica.

Il precursore bionico più noto è certamente il giardiniere inglese Joseph Paxton che per il progetto del Cristal palace, costruito nel 1851 per ospitare l'Esposizione Universale di Londra, si ispirò alla struttura della foglia di un albero della foresta amazzonica.

Il giardiniere Paxton dedusse dalla larga foglia della Victoria amazzonica, sostenuta dall'irraggiarsi di nervature, un tipo di struttura in metallo e vetro che rappresentò per le grandi coperture una novità assoluta per la sua epoca.

Anche l'architettura del catalano Antonio Gaudi' impiegata in alcune realizzazioni come la Sagrata Familia, supera i principi della statica gotica tradizionale proprio attraverso l'osservazione dei sistemi naturali.

Ispirandosi al principio secondo il quale avviene la ramificazione nel mondo vegetale, Gaudi' riesce ad inclinare i pilastri dell'edificio di Barcellona secondo la direzione della spinta esercitata dalla volta di copertura.

L'architetto catalano utilizza inoltre il principio geometrico della curva funicolare desunta dalle teorie del famoso matematico ed ingegnere, di origine italiano, Poleni.

Domani continueremo a parlare di questo affascinante mondo dei Metabolisti e le varie esperienze Biologiche del passato.

 

 

11/02/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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