Le Corbusier in arte Charles-Eduard Janneret e Frank Lloyd Wright geni eretici a confronto – parte 1

L'articolo sarà strutturato come una sintesi o menabò della vita di due geni che hanno segnato la mia formazione di Architetto e che mi aiutano nei momenti bui a ritrovare il sentiero verso l'illuminazione.

Il lettore deve avere pazienza nel ricostruire passo dopo passo il suo sentiero verso la conoscenza.

Le Corbusier.

1911 Viaggio nell'Europa centrale e nei Balcani con August Klipstein(Berna), allora studente di storia dell'architettura: Vienna, Budapest, Romania, Turchia, Grecia(si intrattiene settimane sul monte Athos), poi in ottobre Italia: Pompei, Napoli, Roma, Firenze. Le Corbusier mette per iscritto le impressioni di questo viaggio per il Feuille d'Avis de La Chaux de Fonds. Questi articoli vengono pubblicati nel 1966 in un libro dal titolo Voyage d'Orient.

Le Corbusier diventa professore alla Nouvelle Section de l'Ecole Art a La Chaux de Fonds.

1912 Viaggi a Zurigo e Parigi . NelSalon d'Automne LC espone per la prima volta una serie di schizzi di viaggio e acquerelli (1907-1913)sotto il titolo Langage des pierres.

1914 Si scioglie la Nouvelle Section de l'Ecole d'Art fondata da Eplattenier.

1917 LC si trasferisce definitivamente a Parigi e abita fino al 1933 in rue Jacob; atelier in rue Astor.

1918 Nel corso di una manifestazione del gruppo Art et Libertè LC fa la conoscenza del pittore Amèdèe Ozefant, col quale redige la pubblicazione di Après le Cubisme. Esposizione comune dei loro quadri alla galleria Thomas, in rue de Penthièvre a Parigi. . . . . . domani continua.

Le Corbusier scrive: l'unità che si trova nella natura e nell'uomo è la legge che da vita alle opere. Non appena tale norma viene intesa e accettata, i residui parassitari non hanno più diritto di sopravvivere.

 

Il rinnovamento è un principio intrinseco agli eventi naturali: secondo il ritmo delle stagioni nell'anno solare, o per cicli, come nella storia delle civiltà .

Anche le società umane si sono rinnovate senza tregua, se sappiamo collocarci abbastanza in alto, distaccarci a sufficienza dalle contingenze quotidiane, cicli e stagioni si dispiegano sotto i nostri occhi, divengono evidenti, leggibili.

E le invenzioni spontanee, e quelle derivate a catena l'una dall'altra, hanno messo germogli così vitali che dopo aver scalzato la civiltà pre-industriale per quanto ciò ci costi, e per quanto si resti aggrappati ad un presente ormai in rovina, hanno stabilito un punto di vista nuovo che permetterà di procedere a un nuovo riassetto, di creare una autentica attrezzatura strumentale al servizio dell'individuo e del gruppo.

Possa il termine " Strumentale " imprimere tutto il suo significato allo sforzo di efficienza che si attende dagli organi cui è affidato il compito di ricostruire la nostra società.

Frank Lloyd Wright

1887 In primavera, Frank abbandona l'università e si trasferisce a Chicago.

L'impatto con la metropoli è drammatico: da un lato ne rimane ammaliato, dall'altro matura una forte avversione per le concentrazioni urbane. Entra nello studio di Joseph Lyman Silsbee, assertore dello Shingle Style, e si occupa del progetto per la Chiesa All Souls, commissionata a Silsbee dallo zio materno Jenkin Lloyd-Jones. Durante l'estate, elabora indipendentemente la Cappella Unitaria di Sioux City.

Verso la fine dell'anno, si trasferisce nello studio di Beers, Clay e Dutton: breve e insignificante parentesi, dopo la quale torna a lavorare per Silsbee.

Ma presto riese ad essere assunto nel prestigioso ufficio di Adler e Sullivan, coinvolto da qualche mese nell'ideazione dell'Auditorium di Chicago. Il rapporto con Louis Sullivan "Lieber Meister", è una tappa fondamentale nella vicenda wrigtiana, e gli consente di conoscere i vari indirizzi della scuola di Chicago. Ottiene alcuni incarichi: " Con Silsbee aveva acquisito una notevole esperienza sulle esigenze funzionali delle abitazioni americane. Adler e Sullivan rifiutavano di costruire edifici residenziali. I pochi che accettarono vennero affidati a me, fuori dell'orario d'ufficio". . . . . . . . . domani continua

Vediamo cosa pensava il genio Frank Loyd Wrigt e che cosa è successo a cavallo del 1914 e il 1920. Sembra strano ma sembrano parole vive che rispecchia la realtà che viviamo oggi. , una sorta di ripetersi della storia.

La crisi del Funzionalismo induceva i giovani alla riflessione e all'autocritica, benchè la dilagante " Orgia monumentalistica" nei paesi a regime totalitario spingesse, per polemica, ad un rigoroso riesame linguistico.

Io vi porto una nuova Dichiarazione d'Indipendenza . . . Architettura organica vuol dire, nè più nè meno, società organica.

Gli ideali organici rifiutano le regole imposte dall'estetismo epidermico o dal mero buon gusto, e la gente cui apparterrà questa architettura ricuserà le imposizioni che sono in disaccordo con la natura e il carattere dell'uomo. . . Troppe volte nel passato la bellezza ha contrastato il buon senso; io credo che sia giunta l'ora in cui debba avere un senso. . . Nell'era moderna l'arte, la scienza e la religione s'incontreranno, sino ad identificarsi: tale unità sarà conseguita mediante un processo in cui l'architettura organica eserciterà un ruolo centrale.

Vediamo come ha saputo sapientemente applicare le intuizioni organiche nell'architettura Frank Loyd Wrigt.

Il Larkin Building, certamente una delle realizzazioni più famose di Frank Loyd Wrigt, era un semplice blocco di mattoni isolato ermeticamente, in modo da proteggere lo spazio interno dalle emissioni dannose provenienti dai treni della vicina Stazione Centrale di New York.

Questo edificio era infatti uno dei primi edifici ad aria condizionata degli USA.

L'aria esterna aspirata nella parte alta delle torri al di sopra del livello dell'inquinamento proveniente dalla stazione ferroviaria, viene sospinta negli scantinati, ormai pulita e riscaldata, e successivamente fatta risalire attraverso i condotti in mattoni forati per la distribuzione ad ogni piano.

Il benessere ambientale è perseguito non solo attraverso il condizionamento dell'aria, ma anche mediante una serie di soluzioni tecniche e progettuali capaci di creare un microambiente interno sostituito ed alternativo rispetto a quello esterno cui si è dovuto rinunciare a causa della presenza della stazione ferroviaria.

Nella Roberts House Frank Loyd Wrigt realizza una vera e propria galleria di accesso alle finestre apribili nella fascia alta ed introduce, quale elemento di innovazione, il tipo di mattone forato che facilita il flusso d'aria del camino.

Rappresenta quindi una sorta di stufa ad aria calda, che verrà riutilizzata, l'anno successivo nella Robie House, dove l'asola delle finestre apribili è sostituita da aperture situate sotto le falde del tetto, e che, aperte durante la stagione estiva, consentono il risucchio completo del'aria calda dagli ambienti domestici.

Questa residenza è, senza dubbio, uno dei più riusciti esempi di abitazione climatizzata realizzata da Frank Loyd Wrigt nel periodo cosiddetto delle praterie.

L'edificio si apre completamente verso l'esterno liberando le superfici dell'involucro e piegandole ad assumere specifiche funzioni bioclimatiche con una serie assai copiosa di soluzioni innovative intese a trasformare la casa in un efficace organismo ambientale.

Il cortile di ingresso, situato a nord e protetto dai venti gelidi dell'inverno di Chicago si mantiene fresco ed ombreggiato durante l'estate e, insieme al piano terra anch'esso in ombra in quanto protetto a sud dal terrazzo del soggiorno, costituisce un importante serbatoio di aria fresca per l'intero edificio.

Anche nelle umide giornate estive, in genere caratterizzate dall'assenza completa del vento, la massa di aria fresca riesce a condizionare l'abitazione arrivando a raffrescare anche le camere localizzate sotto tetto.

Il corpo dei servizi è collocato a nord in modo tale da costituire una vera e propria barriera al freddo.

Il soggiorno è fornito, per quasi l'intero perimetro, di finestre completamente apribili e dotate di zanzariere interne che consentono ogni sorta di ventilazione incrociata.

Inoltre la sporgenza del tetto a sud è calcolata, in modo assolutamente esatto, per impedire alla radiazione solare estiva di entrare all'interno dell'abitazione, senza togliere tuttavia la luce ed il calore durante il periodo invernale.

Gli ampi oggetti del tetto ad est ed a ovest funzionano come parasole nei torridi pomeriggi estivi, ma consentono ai raggi invernali, fortemente inclinati di entrare trasformando il bow-window in un vero e proprio solarium.

Invece ad est il tetto funziona come parapioggia, proteggendo l'ingresso di servizio dal lato del cortile di accesso al garage.

Come evince la descrizione, ogni elemento dell'edificio è stato progettato con acutezza, seguendo il naturale processo armonico degli spazi.

 

 

12/04/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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