Mies Van Der Rohe Del beinahe nichts o quasi nulla

In un periodo di profonda crisi dei valori, chiedere aiuto ai grandi Maestri del passato è l' unica ancora di salvezza.  Oggi accenno solo ad alcuni elementi del grande genio ma mi riservo in seguito di approfondirne i tratti salienti.

Cercherò solo di fare qualche riflessione, sempre con la consapevolezza della caducità della vita e con l'umiltà di trasmettere qualcosa agli altri.

La città ha in gran parte perduto la capacità di mantenere il suo senso complessivo;che sia stata dissolta da forze fuori dal suo controllo, lo dimostra la rapidità erosione della città di provincia americana dopo la fine della seconda guerra mondiale, come risultato dell'effetto combinato dell'autostrada, dei quartieri suburbani e dei supermercati.

Su questo sfondo piuttosto complesso vanno finalmente valutati il successo e il fallimento dell'architettura moderna fino ad oggi, e il suo possibile ruolo futuro.  Nella sua forma più astratta, l'architettura ha senza dubbio giocato un certo ruolo nell'impoverimento dell'ambiente, in particolare là dove è stata usata strumentalmente per la razionalizzazione dei tipi edilizi e dei metodi edilizi e costruttivi, e dove la finitura dei materiali e la planimetria sono state ridotte al più basso denominatore comune, al fine di rendere più economica la produzione e di ottimizzare l'uso.  Preoccupata con buone intenzioni, ma a volte male indirizzate di assimilare le realtà tecniche e metodologiche del xx secolo, l'architettura ha adottato un linguaggio nel quale l'espressione è prevalentemente racchiusa nelle componenti secondarie, come rampe, passaggi pedonali, ascensori, scale, scale mobili, camini, condotti e scarichi dei rifiuti. 

Nulla potrebbe essere più distante dal linguaggio dell'architettura classica, dove tali elementi erano regolarmente celati dietro la facciata, lasciando libero di esprimersi il corpo principale dell'edificio:una soppressione dei fatti empirici che consentiva all'architettura di simboleggiare il potere della ragione mediante la razionalità del proprio discorso.  Il Funzionalismo si è basato sul principio opposto, vale a dire sulla riduzione di ogni espressione all'utilità o ai processi costruttivi.  Si tende ad andare verso un Kitsch, che parte dalla volontà popolare che pretende l'immagine rassicurante di un confort domestico, artigianale, e che i riferimenti<<classici>>, per quanto astratti, sono tanto incomprensibili quanto paternalistici.

L'involgarimento dell'architettura e il suo progressivo isolamento dalla società, hanno da qualche tempo condotto la disciplina a ripiegarsi su se stessa, così che ci troviamo ora di fronte al fatto paradossale che molti degli architetti più giovani e non più tanto giovani intelligentemente hanno ormai abbandonato ogni intenzione di costruire. Nella sua componente più intellettuale questa tendenza riduce gli elementi architettonici a semplici segni sintattici senz'altro significato che il loro effetto " strutturale";in quella più nostalgica, celebra la perdita della città con proposte metaforiche e ironiche proiettate in desolazioni astrali o collocate nello spazio metafisico dello splendore urbano del XIX secolo.

Ci sono due correnti di pensiero, una è totalmente coerente con i modi di produzione e consumo dominanti, la seconda si pone in misurata opposizione.  Miess Van Der Rohe si uniforma alla prima tendenza, cerca di ridurre il compito di costruire allo status di industrial design a scala enorme; poichè la sua preoccupazione è di ottimizzare la produzione, ha poco o nessun interesse verso la città: progetta un funzionalismo efficiente, ben confezionato, non retorico, la cui vitrea "invisibilità" riduce la forma al silenzio. La seconda d'altra parte è manifestamente "visibile" e assume spesso la forma di un recinto in muratura che stabilisce, all'interno del suo dominio limitato e "monastico", un insieme ragionevolmente aperto, ma non di meno concreto, di relazioni che collegano l'uomo all'uomo e l'uomo alla natura.

Il fatto che questa Enclave sia spesso introversa e spesso indifferente al continuo fisico e temporale è diametralmente opposto all'illuminismo che ostenta l'industrializzazione e il consumismo sfrenato.

Come evince la riflessione l'architettura per essere "Vera" deve tendere ad una simbiosi tra "materia" utilizzando materiali di natura biologici e al raggiungimento di uno stile alla Adolf Loos "ornamento delitto". Essere in simbiosi con la natura è stato sempre la tendenza dell'uomo, oggi purtroppo per solo scopi economici e di arricchimento di una classe o partito politico si sono persi i veri valori umani, per cui il futuro si deve filologicamente ricostruire quegli antichi rapporti che solo pochi riescono a ricercare ed applicare nella loro piccola esistenza umana.

 

08/02/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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