Come scegliere correttamente il gruppo di continuità (UPS) per il proprio pc?

In estate rispetto ad altri periodi dall’anno il rischio di black out è molto più elevato, per il maggior consumo di energia dovuto alla climatizzazione e al surriscaldamento degli impianti elettrici.

Per tutelarsi da questo genere di problema, negli ultimi anni, sugli scaffali dei negozi di informatica sono comparsi gli UPS, più comunemente conosciuti con il nome di Gruppo di continuità.

Questo genere di dispositivo è in grado di eliminare picchi di tensione, sbalzi e soprattutto di alimentare i device ad esso collegato (computer, stampanti, monitor ecc.) in caso di interruzione accidentale di corrente elettrica, evitando la perdita dei dati non salvati fino a quel momento.

Come scegliere i Watt di un gruppo di continuità

Una delle principali discriminanti nella scelta del gruppo di continuità è rappresentato dalla scelta dei watt necessari per alimentare tutti i dispositivi collegati in assenza di corrente.

Per definire il numero esatto di watt è necessario sommare i valori dei watt a pieno carico di tutti i device collegati simultaneamente.

È  bene basare l'acquisto di un gruppo di continuità sul tipo di pc che si possiede e l'energia richiesta per alimentarlo. Inutile acquistare un UPS da 600Watt se a casa si ha un PC che ne consuma 100, mentre il contrario non consentirebbe al gruppo di operare come previsto. Un pc casalingo mediamente consuma dai 100 ai 200Watt (durante un utilizzo FullLoad. 100% ), ma può tranquillamente arrivare a consumare oltre i 500Watt. Al giorno d'oggi il fattore principale è la scheda video che si ha in dotazione. Una scheda video per videogiocatori supera facilmente i 200Watt di consumo a pieno regime; se si pensa poi ad una eventuale configurazione a schede video multiple ecco che i valori raddoppiano e raggiungono cifre elevatissime. E' bene sapere però che un pc per uso casalingo con una Cpu Core2Duo della fascia di mercato mainstream (e non top di gamma) 2/4Gb di Ram e scheda Video integrata su piastra madre, può consumare anche meno di 100Watt durante un intenso utilizzo, ovviamente anche meno della metà durante l'utilizzo quotidiano (navigare su internet, scrivere con googledocs, sono operazioni che non richiedono l'impiego dei grandi risorse). Per facilitarvi il calcolo, considerate dai 30 ai 50Watt di consumo per la piastra madre, dai 40 fino ai 130Watt per la CPU, circa 10Watt ogni harddisk (di solito se ne monta uno) e altrettanti per il DVDRW (in fase di scrittura, ovviamente); un monitor LCD di ultima generazione da 22" consuma circa 40-50Watt. Tutto dipende dal tipo di componenti che costituiscono il vostro PC; all'aumentare delle prestazioni aumentano i consumi energetici.

Considerare che la maggior parte dei produttori di ups esprime la potenza in volt-ampere anziché in watt, pertanto è necessario dopo aver calcolato la somma dei Watt eseguire la conversione. La formula è: VAx0.6.

Se ad esempio nella confezione è indicata una potenza di 1.000 VA significa che potrà erogare fino ad un massimo di 600 Watt (la formula è: VAx0.6 -> 1.000X0,6= 600 Watt).

Dal valore della potenza in uscita è possibile poi calcolare il tempo di autonomia, che in genere è di pochi minuti (5 a pieno carico considerando un ups da 1.000 VA). Maggiore sarà la potenza in uscita e proporzionalmente aumenterà il tempo di salvataggio minimo a pieno e a mezzo carico.

 

Altre caratteristiche

Altri aspetti importanti nella scelta all’acquisto di un ups: rumorosità, raffreddamento e indicatori. Le prime due caratteristiche sono analoghe, poiché la rumorosità è spesso legata al numero di ventole che servono per raffreddare l’ups mentre gli indicatori, che possono essere sonori e visivi, hanno la funzione di avvisare su eventuali malfunzionamenti.

 

Collegamento

Nella confezione dell’ups, oltre al gruppo di continuità sono presenti uno o più cavi di alimentazione. Secondo il modello e il produttore, il collegamento tra l’ups e i dispositivi informatici può avvenire, in vari modi, tramite cavo usb, il più diffuso, ethernet, per i modelli più costosi o seriale. In genere il produttore fornisce – tramite cd o da scaricare dal sito ufficiale – un software per la gestione del sistema direttamente dal computer.

Alcuni consigli

Infine alcuni consigli per la manutenzione:

1) Non collegare carichi superiori alla potenza massima, si può rischiare di danneggiare in modo irreversibile l’ups;

2) Evitare di ostruire le prese d’aria, di mettere il gruppo di continuità vicino a fonti di calore;

3) Effettuare almeno una volta l’anno il controllo della batteria;

4) Scollegare l’ups quando non si utilizza per lunghi periodi.

 

10/09/2012

Fonte:

http://www.creareonline.it

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