Economia e fisco

Conti di deposito: cosa sono, quanto sono sicuri, quali rendimenti garantiscono, a cosa stare attenti, quanto sono tassati

Tra i tanti prodotti  finanziari  offerti dalle banche spicca il conto deposito, un conto corrente particolare, che consente al cliente di investire una somma di denaro in modo facile, gratuito e assolutamente sicuro.

Questo tipo di conto, infatti, è tra i modi migliori di investimento a basso rischio, come un conto corrente tradizionale, che però non garantisce tassi interesse così alti.

Il conto deposito, quindi può essere considerato  come una forma di investimento (o risparmio) che garantisce un rendimento senza costi aggiuntivi.

Come si apre un conto deposito? Semplice guida passo passo

Con una Borsa così volatile e la finta patrimoniale rappresentata dal prelievo dello 0,15% sui conti titoli, molti risparmiatori preferiscono restare liquidi, investendo le loro disponibilità in conti deposito.

Pochissimi rischi e buona rosa, aprire un conto deposito è un operazione abbastanza semplice che si può fare da casa, online o ancora al telefono. Per poterne aprire uno ci vogliono due cose: essere maggiorenne ed avere un conto corrente d'appoggio.

Ricordatevi che non è necessario aprire un conto deposito nella stessa banca in cui avete il conto corrente. Bisogna valutare i costi e i rendimenti offerti facendo un paragone tra diverse banche. Effettuata la scelta si procede all'apertura vera del conto deposito.

A cosa stare attenti nella scelta di un conto deposito? Differenza libero e vincolato

Vincolato o libero? il conto deposito sotto analisi. Le migliori soluzioni per mettere al sicuro i nostri risparmi.

Nell'ampio panorama delle soluzioni per il risparmio, il metodo sempre più scelto dal consumatore è il conto deposito, di cui le banche ormai sono sature di proposte. Le due grandi differenze sono tra conto deposito libero e conto deposito vincolato.

La differenza sostanziale viene chiarita già dal nome, il conto deposito vincolato è un deposito di somma che sappiamo a priori che non verrà mai toccato e di cui non ne abbiamo sicuramente necessità per un periodo di tempo che può andare da pochi mesi a due anni. Dobbiamo essere sicuri di non aver mai bisogno della somma vincolata perché non vi è la possibilità di svincolo parziale o totale della somma, o almeno una possibilità c'è con il pagamento della penale di recessione anticipata del contratto, e anche il mancato incasso degli interessi maturati e pattuiti in sede di stipula del conto deposito.

Conviene noleggiare un’auto invece che acquistarla? Il noleggio a lungo termine: caratteristiche, pro e contro

Molte aziende, sia in espansione che di piccole/medie dimensioni, hanno spesso la necessità di fornire ai propri amministratori o dipendenti delle auto con cui potersi spostare per andare dai clienti o ad eseguire commissioni etc.

Sostenere i costi di una o più auto anche se aziendali, non sempre è alla portata di tutti, perché è noto che le spese comporta il possedimento di un auto non sono poche, specie se poi prendiamo in considerazione eventuali guasti, costi di manutenzione, assicurazione etc.

Noleggio a lungo termine autoveicoli: quali sono i più importanti elementi da valutare

Il fleet manager, o chi si trova a dover valutare e ottimizzare una flotta aziendale spesso non possiede tutte le conoscenze che sarebbero necessarie per muoversi con sicurezza tra le varie proposte. Spesso chi ha la responsabilità di questo difficile compito fa un altro “mestiere”: il responsabile degli acquisti, o dei servizi generali, o della produzione, o del personale, ecc. Quali sono gli elementi che il responsabile della flotta dovrebbe elencare e valutare, nel momento in cui si appresta a chiedere delle offerte per un contratto di noleggio a lungo termine? Questo è composto, oltre che dal finanziamento della vettura (il “ferro” come si dice nel gergo del settore), da una serie di servizi importantissimi che “fanno la differenza” tra un fornitore ed un altro e possono rappresentare una soluzione, se ben gestiti, o una fonte di problemi, se mal gestiti o parzialmente assenti. Allora nel valutare le diverse proposte, il cliente dovrà verificare la presenza o meno di questi servizi e informarsi su come essi siano svolti.

Quali sono le agevolazioni disponibili per chi ha un brevetto e vuole renderlo produttivo?

“Ok, ho un’idea e avrò un brevetto ma come faccio a renderli produttivi?”. Per rispondere, andiamo a vedere cosa prevede e come funziona il programma Brevetti+ di Invitalia, agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti. Si tratta di un sistema di incentivi a fondo perduto messo in campo dal Ministero dello Sviluppo Economico dotato di 30,5 milioni di euro.

Con la sottomisura “Incentivi per la valorizzazione economica dei brevetti” del programma Brevetti+, Invitalia agevola le spese per servizi di attivazione di brevetti nei cicli produttivi.
Possono beneficiare dell’aiuto le micro, piccole e medie imprese, anche se costituite negli ultimi 12 mesi.

Dal 2013 ridotte le percentuali di deducibilità dei costi auto e veicoli aziendali

Dalla deducibilità piena alla deducibilità limitata nelle nuove misure del 20% e del 70% per i veicoli ad uso promiscuo, dal 2013 cambiano i limiti di deduzione delle spese sulle auto aziendali e altri mezzi di trasporto. Sono gli effetti delle riduzioni della legge Fornero e di Stabilità. Vediamo tutte le informazioni, anche per le automobili in leasing o noleggio. 

Arrivano importanti novità in materia di deducibilità dei costi delle autovetture o degli altri veicoli aziendali. La legge n. 92 del 2012, meglio conosciuta come Riforma Fornero, e la legge di Stabilità del 2013 hanno ridotto notevolmente le percentuali di deduzione dei costi e degli altri componenti negativi sostenuti per i veicoli. E questo ha un importante impatto sul carico fiscale delle imprese, degli esercenti arti e professioni. La deducibilità consente l’abbattimento delle imposte sui redditi, Irpef e Ires.

A quanto ammonta la deducibilità dei costi per il 2013 di leasing e noleggio auto aziendali?

La scelta tra acquisto dell’auto, noleggio o leasing può essere importante ai fini fiscali. Dalla deducibilità dei costi del 20% a quella del 70%, l’auto aziendale concessa in uso al dipendente, comporta varie agevolazioni fiscali, soprattutto legate all’uso promiscuo. Vediamo tutte le informazioni. 

Le aziende o i datori di lavoro che intendono portare in dotazione della propria impresa delle auto aziendali, o altri veicoli, si pongo il problema di quale sia la scelta migliore dal punto di vista fiscale tra l’opzione dell’acquisto e quella delle locazioni, il leasing ed il noleggio. Ci sono diverse deducibilità dei costi sostenuti per questi mezzi, anche in riferimento alla scelta aziendale relativa all’uso, ossia se il mezzo poi viene assegnato ai dipendenti per l’esercizio delle attività d’impresa o anche come benefit.

L’acquisto di carburante tramite carte di credito o debito sostituisce la scheda carburante

Con la Circolare n. 42/E del 9 novembre 2012 l`Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito agli effetti delle disposizioni normative introdotte dal Decreto sviluppo relative alla soppressione della scheda carburante per i soggetti che effettuano l`acquisto mediante carte di credito, carte di debito o carte prepagate.

Le modifiche normative introdotte dal Decreto sviluppo in materia di scheda carburante rappresentano un sistema documentale alternativo rispetto alla disciplina prevista dal D.P.R. n. 444 del 1997 che, dunque, continua ad operare per quanti, non intendono provvedere all`acquisto di carburante mediante strumenti di pagamento elettronico, vogliano comunque procedere alla detrazione dell`IVA assolta sugli acquisti e alla deduzione del costo di acquisto ai fini delle imposte sui redditi.

Tutto quello che c’è da sapere sulla scheda carburante: cosa è, come si usa, normative vigenti, soggetti interessati, la struttura della scheda, detraibilità costi

L’acquisto di carburante per autotrazione, presso le stazioni di servizio stradali da parte dei soggetti con Iva, deve essere documentato con la scheda carburante. L’annotazione di tali acquisti è sostitutiva della fattura di acquisto (articolo 1, comma 1, D.P.R. 444/1997).

L'emissione della fattura è vietata ai gestori di impianti stradali di distribuzione di carburanti per autotrazione, tranne che per le cessioni effettuate nei confronti dello Stato, di alcuni enti e degli autotrasportatori di cose per conto terzi. Il divieto di emissione della fattura non riguarda le compagnie petrolifere, ma solo iGestori.

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