Frank Lloyd Wrigt e Le Corbusier (Charles Eduard Janneret) due geni eretici a confronto

Oggi voglio mettere a confronto due luminari del campo architettonico che hanno illuminato la mia visione del mondo nella lunga e affascinante avventura umana.

Frank Lloyd Wrigt genio eretico, tra i massimi protagonisti della vicenda architettonica di tutti i tempi.

Nasce l' 8 giugno 1867 a Richland Center, Wisconsin, da William Russell Cary Wright, pastore metodista appassionato di musica, e da Enne Lloyd-Jones, la cui personalità volitiva incise in grado determinante sulla formazione dei figli. Poco dopo la nascita di Frank la famiglia si trasfrisce a Weymouth, New england, dove risiederà per un triennio. . . . . . . .

Vediamo di analizzare i nodi critici del metodo che diverranno invarianti del suo lavoro.

1-La sua peculiare collocazione rispetto alle tendenze architettoniche che determino la sua fortuna critica.

2-L'eccezionalità della sua formazione fuori dell'ambito non solo della professionalità americana, ma anche dei parametri tipici della tradizione occidentale, oscillante tra spazio e tempo, classicismo monumentale e pittoresco romantico; e la scelta <<antistorica>>di isolarsi dalla metropoli, per potenziare una personalità idealista e unica.

3- L'uso simultaneo e flessibile delle invarianti del linguaggio moderno, con il dominio dell'elenco funzionale, dello spazio temporalizzato e del continuum ambientale sulla asimmetria e la disonanza, la tridimensionalità antiprospettica, la scomposizione quadridimensionale e il coinvolgimento strutturale.

4- La capacità di penetrare il nucleo dei problemi filosofici, scientifici ed artistici, elaborando una metodologia progettuale in calzante sintonia con il pensiero più avanzato della nostra epoca, segnatamente con la concezione della relatività einsteniana.

Frank Lloyd Wright scrive in The Nature of Materialis ottobre1928.

Quando in anni lontani guardavo verso sud dalla massiccia torre di pietra dell'Auditorium, una matita nella mano di un maestro, il bagliore rosseggiante dei convertitori Bessemer provenienti dall'acciaierie a sud di Chicago mi eccitava come le pagine delle Notti Arabe, con un senso di terrore e di avventura.

Queste parole, con cui Wright descrive il periodo di formazione che trascorse con Adler e Sullivan dopo il 1890, fan trasparire la visione esotica che ispirò gli inizi della sua carriera: la trasformazione della tecnica industriale attraverso l'arte. . . . . . domani continua.

Le Corbusier e della sua Unites d'habitation come modello per progettare le città del futuro.

Charles-Eduard Janneret nasce il 6 ottobre a La Chaux de Fonds. Nel 1920 sceglierà lo pseudonimo di Le Corbusier.

Il padre e il nonno erano incisori; sua madre Nata Perret, musicista.

La casa natale si trova in rue de la Serre 38 a LaChaux de Fonds(Giura, cantone di Neuchàtel, Svizzara).

La famiglia Janneret, originaria del sud della Francia, era presumibilmente albigese(una setta che prende il nome dalla città Albi, nel dipartimento del Tarn, nel sud della Francia).

Nel XII e XIII secolo rifiutarono la chiesa cattolica e furono perseguitati.

Nel XVI secolo gli Janneret emigrarono come Ugonotti nel Giura (Svizzera). Nel 1930 LC ottenne nuovamente la cittadinanza francese.

Questi dati sono significativi per spiegare il temperamento e lo spirito <<mediterraneo>> di LC, nonchè il suo coraggio nella lotta e nelle polemiche. Domani continueremo altri anedoti.

Le Corbusier scrive:

Progettare con equilibrio è il compito di ogni Architetto, gli elementi che devono essere presi in considerazione sono sempre "sole, spazio, verde".

Se volete che la famiglia viva nell'intimità, nel silenzio, conforme alla natura. . . . mettete assieme 2000 persone, prendetele per mano e attraverso un'unica porta andate verso 4 ascensori, ciascuno della capienza di 20 persone . . . Potrete così godere di quiete e di un contatto immediato esterno interno. Le case saranno alte 50 metri. Bimbi, giovani e adulti avranno a disposizione il parco intorno all'edificio. La città sarà immersa nel verde e sul tetto delle case troveremo gli asili per i piccoli.

 

 

10/04/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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