Pablo Picasso y Ruiz un genio da imitare

Siamo giunti alla mitica giornata del sabato, dedicata a rilassarci per dimenticare la dura realtà dove emergono imperanti tante incoerenze: "quartieri dormitorio" che vengono abbandonati dalle istituzioni ,per non parlare delle lobby di potere che si divertono alle spalle della povera gente.

Parlare dei geni del passato non è facile ma sotto la guida del Vasari e Moravia sarà più semplice.

Oggi voglio soffermarmi e fare un'introspezione sulla vita di Pablo Picasso dalla riflessioni di Alberto Moravia che dipinge dei frammenti della vita del Maestro.

Cosa accomunava tre artisti: Joyce, Strawinsky e Picasso.Avevano una spiccata genialità riflessa,critica introspettiva del quotidiano, tecnica coloristica e sintattica piena di significati e capacità contemplativa.

Erano tre geni voraci e versatili che dopo aver dedicato pochi anni della carriera di artista alla rappresentazione della realtà si è spostata la loro opera dalla vita alla cultura.

Erano coraggiosi di sperimentare nuovi sentieri, contro il sistema imperante e sapevano rivisitare il mondo visibile, con elementi dell'invisibile. Avevano un 'immenso inventario che era stato saccheggiato in tutti i luoghi storici che visitavano.

Si trovarono a far fronte dopo il primo conflitto mondiale al crollo dei valori,tutta l'arte del passato ,colpita da morte improvvisa. Il museo che serve a stabilire la pluralità delle forme diventa vanità dell'espressione. Ridotto a mercificazione e alle imperanti lotte dei consumi rappresentano il primeggiare di una classe su un'altra, sia nobile o la classe borghese ( gli odierni industriali).

Picasso, Joys, Strawinsky, trattano l'arte del passato come un repertorio di stilizzazioni manieristiche e ne hanno reso usufruibili ai meno abbienti. Ladri di forme, hanno ucciso la vita nelle forme, le hanno ridotte a schemi. Hanno chiuso l'era degli artisti che avevano qualcosa da dirci e hanno iniziato l'era degli artisti che hanno qualcosa da darci.

Comincia il cimitero-museo-spettacolare-mercificato-fiera-esposizione-emporio dell'arte ormai condannata ad essere un brutto esempio di arte come strumento di comunicazione dei sentimenti più puri.

Pablo Picasso il grande artista spietato geniale manierista, con una visione del mondo particolareggiata ed oggettiva.

La prossima volta approfondiremo i vari periodi della vita di Pablo Picasso " il periodo blu e il periodo rosa " e vedremo dalle crude parole cosa scrive il mitico Moravia.

Cerco di trattare degli autori d' arte moderna in modo da non essere troppo pedante nel descrivere la vita del Vasari.

Ritorniamo a parlare del genio Vasari: nel 1529 muore il padre durante una pestilenza,lascia la sua città e si trasferisce per le insistenze del Salviati nuovamente a Firenze. Poi si sposta a Pisa durante l'assedio di Firenze, va a Bologna per assistere all'incoronazione di Carlo V, e ancora ad Arezzo fino al 1531,anno in cui il Cardinale Ippolito dei Medici lo prende a suo servizio e lo conduce a Roma, dove si ritrova ancora col Salviati. Anche qui, come a Firenze, i due giovani si interessano "solo di arte, non lasciando mai il palazzo per vagare in altre parti di Roma. Lavoravano dalla mattina alla sera, mangiando solo un pezzo di pane,e assiderandosi di freddo.

Ammalatosi nel 1532 per le fatiche dell'inverno passato,ritorna ad Arezzo in estate e poi a Firenze,al servizio di Ottaviano dei Medici fino al 1537, l'anno dell'uccisione del Duca Alessandro.

Lasciata la corte medicea, ebbe le prime commissioni per l'eremo di Camaldoli, dove tra tele e affreschi dipinse in varie riprese fino al 1540.

Nel 1541 si reca a Venezia su invito di Pietro Aretino,per la messa in scena della Talanta dello scrittore.

Il viaggio fu intrapreso dal Vasari con entusiasmo, perchè gli dava occasione di vedere, oltre i dipinti di Tiziano, anche le opere di altri artisti del nord o operanti nell'Italia settentrionale. Visitò Modena e Parma e visionò le opere del Correggio,quelle di Giulio Romano a Mantova e l'antichità di Verona.

 

02/02/2013

 

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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