The secret "Strategie nell'arte due geni a confronto Picasso e Vasari

Per rilassarci non ci resta che lasciarci trasportare dalle onde della cultura e assaporare i frutti di due geni quali Picasso e Vasari.

Con il loro esempio hanno illuminato l'oscurantismo del periodo in cui vissero.

Il sapere è sempre stato nelle mani delle caste delle confraternite e delle corporazioni.

Per fortuna ci sono stati uomini rivoluzionari che sono diventati "eroi per caso" hanno dato strumenti al Popolo per codificare il linguaggio esoterico fatto di segni e simboli.

Pablo Picasso

Il caffe dove Picasso passava molto tempo era Caffè Els Quatre Gats è frequentato da artisti e personaggi di una generazione più vecchia di Picasso, tra cui Urillo, Zuloaga e Casas.

Quest'ultimo è per eccellenza il ritrattista spagnolo dell'epoca, e accanto ai suoi schizzi e ai suoi ritratti vengono presto appesi alle pareti del locale quelli del giovane Picasso.

Tra i concerti più importanti che guardò e diedero impulso alla sua creatività furono quelli del musicista Albeniz, Granados e Morera, e gli spettacoli di marionette di Miguel Utrillo.

Si consolida l'amicizia tra Picasso e Sabartès, poeta, Reventos, architetto e scrittore, Manolo Huguè, scultore, Sebastià Junyer-Vidal, pittore.

Di questi esegue ritratti e scene di gruppo all'interno di osterie.

Nel luglio 1900, anno in cui inizia la raccolta dei suoi carnets ricchi di schizzi e disegni di segni di toreri, cabarets, teatri, scene di ballerini, profili di anziani e bambini, Picasso pubblica per la prima volta un suo disegno.

Si tratta di un carboncino di una donna seminuda sdraiata, al di sopra della quale si avvicina un uomo nelle forme di uno spettro, apparso nel periodico " Juventud " come illustrazione di una poesia simbolista intitolata Il richiamo delle vergini.

A questo disegno ne seguiranno altri nei mesi successivi, sia per " Juventud " che per altre riviste, come " La Catalunya Artistica ", per la quale Picasso disegna

" La folle ", anticipatrice per molti versi del tema centrale per l'artista del Decadimento Umano.

A partire da questo periodo l'arte di Picasso si assesta su di uno stile prettamente simbolista, che prelude al cosiddetto Periodo blu.

I continui spostamenti da un paese all'altro, due volte a Malaga (1899, 1901) un'altra volta a madrid(1901) e per tre lunghi periodi Parigi (1900, 1901-1902, 1902-1903), portano Picasso ad essere considerato uno straniero in ogni luogo, con grandi vantaggi per la predisposizione all'innovazione artistica, all'eccentricità e al cambiamento.

La prossima volta vedremo Picasso andare in Inghilterra.

Vasari.

L'ultima volta abbiamo sviscerato come Vasari considerava il Disegno un metodo d'indagine e pratica necessaria per analizzare un fenomeno.

Lo considerava " Madre verissima di tutte le Arti ".

Tale concezione vasariana del disegno, che giustifica, tra l'altro, l'incomprensione sua e dei toscani per la pittura veneziana, ha radici profonde nella prassi artistica della scuola fiorentina e trova, ad esempio, un significativo precedente ancora in Toscana nell'ammaestramento di Cennino Cennini alla fine del Trecento. In un Libro dell'arte dell'epoca si scrive in lingua fiorentina: " Sai che t'avverrà, praticando il disegnare di penna? che ti farà esperto, pratico e capace di molto disegno entro la testa tua".

Insegnamento che il Vasari ripete rendendolo più esplicito: " Senza dire che disegnando in carta si viene a empire la mente di bei concetti, e si impara a fare a mente tutte le cose della natura ".

E a proposito di questo rapporto del disegno con le cose della natura, è interessante vedere come il Vasari risolva il principio di imitazione ch'egli eredita da tutta la teorizzazione precedente e che è oggetto di discussone nell'estetica rinascimentale.

"Io so che l'arte nostra è tutta imitazione dalla natura principalmente ": saremmo, cioè, nel campo della semplice copia del vero, ma egli non si arresta a tale primo rapporto, anche se stima che " le cose che vengono dal naturale, sono veramente quelle che fanno onore a chi si è in quelle affaticato; avendo in se oltre ad una certa grazia e vivezza di quel semplice, facile e dolce che è proprio della natura ".

Definendo " la Maniera " e la scelta dell'uso del più bello, che in natura costituiscono "la bella maniera ", che da sola è arte nel suo più alto valore.

E' pertanto, per colui che non sappia ridurre a maniera la natura, e imita soltanto le cose senza un'analisi e un'indagine ben curata in tutti i particolari " dal generale al particolare " non può considerarsi un vero artista.

Il Vasari fa un'altra considerazione: gli elementi di "giudizio critico" quali " fantasie, varietà, ghiribizzi, stravaganze, capricci, bizzarrie, cose ingegnose, avvertimenti è bene che li faccia nella Terza età.

L'indagine deve essere "cruda e scorticate" fino ad arrivare all'essenza del problema.

Il rappresentare non le goffezze umane delle grassezze e carnosità. Ma rappresentare la carne e le cose vive con tutte le difficoltà che queste rappresentazioni comportano.

I sensi di colpa che partendo dagli occhi passano alla mente fino ad arrivare all'anima dell'uomo.

Nudi di donne e di uomini, putti con le membra naturali.

Nelle rappresentazioni è importante l'uso degli abiti che ne individua il periodo storico e i colori simbolo di una supremazia secolare di una casta sono le tracce che l'uomo ha lasciato nel corso dei secoli e che vengono rappresentate nelle pitture.

Inoltre rivestendo le membra umane devono rappresentare le leggiadria e la pulizia e la somma grazia dell'uomo che le l'indossa.

 

09/03/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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